Ci sono regole e tempistiche precise che indicano come fare il lavaggio dell’impianto di riscaldamento e perché è importante eseguire questa importantissima manutenzione. Quando è necessario agire e quali sono i vantaggi derivati? Tutti i dettagli e i consigli per allungare, il più possibile nel tempo, gli effetti benefici del lavaggio.
Che cos’è il lavaggio dell’impianto di riscaldamento?
Come per molti elettrodomestici presenti nelle nostre abitazioni, manutenzione e pulizia accurata sono le prime regole affinché il loro funzionamento sia eccellente. Questa norma, che come vedremo è sancita da leggi ben precise, si applica anche per quanto riguarda i nostri impianti di riscaldamento, il cui lavaggio è indispensabile non solo per assicurarne l’ottima performance, ma anche – come diretta e logica conseguenza – per ridurre i costi in bolletta della luce e del gas, a seconda dell’energia utilizzata per riscaldare gli ambienti di casa. Ma in cosa consiste esattamente il lavaggio dell’impianto di riscaldamento? Ci sono due modi per eseguire a dovere la pulizia e la manutenzione di ogni componente: il primo prevede l’utilizzo della caldaia dell’impianto stesso. Il secondo, invece, prevede di collegare una pompa esterna, attraverso cui introdurre, per tutto il ciclo dell’acqua all’interno di tubature e radiatori, un acido atto al lavaggio, in grado di sciogliere, in breve tempo, ogni impurità, dai sedimenti, alle alghe, alle possibili incrostazioni. Una volta lasciato circolare il particolare composto, l’impianto verrà completamente svuotato e nuovamente riempito.
Che tipo di acqua è meglio introdurre una volta eseguito il lavaggio?
Quando i tecnici specializzati hanno terminato il lavaggio dell’impianto di riscaldamento, è il momento, come detto, di inserire nuovamente il liquido che ne permette il funzionamento: che tipo di acqua è meglio scegliere? Per ovviare il più possibile alle incrostazioni calcaree e a tutte quelle problematiche derivate dal ciclo continuo di un liquido all’interno di tubature e radiatori, è bene preferire l’utilizzo di acqua depurata, ovvero priva di cloro e con la presenza in percentuale ridotta di calcio e magnesio, spesso cause di possibili danni all’interno degli impianti. In aggiunta, è obbligatorio inserire un liquido inibitore, che proteggerà i meccanismi idraulici appena ripuliti ostacolando la formazione di alghe e la corrosione dei materiali.
Un aiuto in più: il filtro defangatore, che cos’è?
Oltre all’impiego di acqua depurata e del liquido inibitore, è possibile fornire una protezione in più al proprio impianto di riscaldamento, una volta effettuato il lavaggio: stiamo parlando del filtro defangatore. Che cos’è? Si tratta di una sorta di filtro 2.0, in quanto fornito di magnete che attirerà, al passaggio dei liquidi, le molecole di ferro contenute, sezionerà gli elementi lasciando che i più pesanti si depositino sul fondo, infine, impedirà il passaggio di residui e sostanze nocive al funzionamento dell’impianto attraverso una rete filtrante.
Perché lavare l’impianto di riscaldamento
Procedere alla pulizia dell’impianto di riscaldamento è necessario per assicurarne il perfetto, preciso e performante funzionamento: il lavaggio approfondito di ogni componente, infatti, darà modo ai tecnici di liberare i meccanismi da ogni possibile problematica. Parlando, poi, del lato economico dei consumi, argomento non di minore importanza, un impianto pulito e perfettamente funzionante potrebbe permettere agli utenti di risparmiare fino al 10% sul costo della bolletta. Inoltre, esistono obblighi sanciti dalle norme vigenti, che decretano con precisione quando il lavaggio dell’impianto sia obbligatorio.
Pulizia e obblighi di legge
Secondo quanto emanato nel decreto del Presidente della Repubblica 59/2009, che rende attuativi i d.l. 195/2005 e 311/2006, esistono obblighi di legge che prevedono di effettuare il lavaggio dell’impianto di riscaldamento. Nella fattispecie, è l’articolo 4 comma 14 che elenca i casi in cui tale operazione diventa necessaria per legge, ovvero:
- Installazione di un nuovo impianto
- Ristrutturazione dell’edificio e quindi dell’impianto
- Sostituzione della caldaia